Continua lo sviluppo del “Canale Navicelli”

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Il Canale Navicelli (2014)

Nell’ambito del Progetto MISTRAL PLUS, Modello Integrato Strategico Transfrontaliero per le Attività del Litorale – Plus, finanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Italia – Francia “Marittimo” 2007 – 2013, la Spa Navicelli di Pisa si è occupata, per conto della Provincia di Pisa, della realizzazione di un ambiente immersivo con tecnologia 3D (CAVE) per la riproduzione virtuale delle imbarcazioni da diporto, presso la propria sede.

Il sistema CAVE si compone di una parte hardware strutturata su due grandi schermi (uno frontale ed uno a pavimento), realizzata dalla VR Media S.r.l. di Pisa, e di un software di funzionamento di proprietà della Scuola Superiore St. Anna di Pisa.

E’ stato realizzato inoltre, dal Centro Dreams Lab della Scuola Normale Superiore di Pisa, un’applicazione dimostrativa per la riproduzione virtuale di un’imbarcazione: l’imbarcazione in questione è la barca “Alga”, di proprietà della Spa Navicelli, che è stata oggetto in passato di studi e ricerche da parte dell’Università di Firenze (Facoltà di Architettura e Design) e di workshop organizzati da ARTEX di Firenze (Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana) in collaborazione con la Navicelli Spa, al fine di riqualificarla come “imbarcazione laboratorio”. L’applicazione ha quindi una finalità prettamente didattico – dimostrativa, orientata principalmente alle scuole e aziende nautiche interessate.

I nuovi sviluppi (2015)

Visto l’interesse mostrato dagli addetti ai lavori e dagli operatori del settore riguardo alle potenzialità della tecnologia che offre il sistema CAVE, attraverso l’utilizzo di fondi integrativi, la Spa Navicelli di Pisa ha realizzato una nuova applicazione di visualizzazione, per un utilizzo più funzionale da parte dei soggetti operanti nel settore nautico (cantieri navali, studi di architettura e design, professionisti del settore, ecc.), caratterizzato da un elevato livello di dettaglio e animazione stereoscopica. La nuova applicazione è stata realizzata in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e un cantiere navale del territorio, leader del settore, che ha fornito il modello di imbarcazione sul quale lavorare per riprodurlo virtualmente all’interno del CAVE e intraprendere un’eventuale futura collaborazione per lo sviluppo tecnologico di questo innovativo strumento. Obiettivo è dare ulteriore visibilità e valore alla cantieristica navale toscana e il segnale che, dal punto di vista delle potenzialità tecnologiche, siamo costantemente all’avanguardia a livello mondiale.

Cosa è un CAVE?

Un CAVE è una piccola stanza dove almeno due pareti sono in schermi che proiettano immagini digitali. I dispositivi tipo CAVE forniscono all’utente un campo di vista molto ampio e lasciano ad esso la libertà di muoversi senza essere vincolati fisicamente ad un computer. L’utente ottiene dunque una visione immersiva e tridimensionale, grazie a occhiali stereoscopici (attivi o passivi). Gli schermi possono essere a proiezione frontale o più spesso a retroproiezione. Al fine di generare dinamicamente la prospettiva corretta, il sistema fa uso di un “tracker”, un dispositivo collegato agli occhiali indossati dall’utente ed in grado di comunicare al sistema la posizione e l’orientazione del suo punto di vista, al fine di garantire la correzione dinamica della prospettiva, componente fondamentale per garantire una completa immersione nell’ambiente tridimensionale. Sebbene un CAVE possa ospitare più persone contemporaneamente, solitamente solo uno di questi è in grado di fruire della prospettiva corretta. Il CAVE è un dispositivo ideale per il Virtual Protoyping, perché consente l’interazione bimanuale, la piena libertà di movimento, l’impressione di una scala realistica 1:1 e la possibilità della discussione cooperativa. Oltre allo strato software di “basso livello” in grado di gestire la sincronizzazione tra gli schermi, la stereoscopia e l’interazione, è necessario uno strato di “alto livello” che si preoccupi di gestire l’ambiente virtuale visualizzato, tenendo conto delle diverse modalità sensoriali e delle esigenze di una coerenza simulativa non solo dal punto di vista della visualizzazione ma anche della correttezza delle proprietà fisiche dell’ambiente digitale.

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